Non solo rincaro… difendiamo la libertà d’insegnamento_Comunicato stampa dell’ErreDiPi

Bellinzona, 17 ottobre 2025

Pare che nemmeno quest’anno il Governo abbia l’intenzione di concedere il rincaro[1]; sono poi sotto gli occhi di tutte/i gli attacchi – grossolani, certo, ma studiati – partiti contro le scuole che hanno osato scrivere in solidarietà del popolo palestinese.

ErreDiPi ha allora deciso di convocare un’assemblea aperta a tutte e a tutti per discutere insieme, dal basso, di questi due temi. L’assemblea sarà:

lunedì 20 ottobre

alle ore 20:00

al liceo di Bellinzona

(tra l’edificio in ristrutturazione e le piscine. Si potrà posteggiare di fronte al centro G+S

 o lungo via Mirasole e si arriverà a piedi al piazzale della scuola, seguendo le bandiere dell’ErreDiPi)

Sul rincaro

ErreDiPi ricorda che il rincaro è una misura strutturale. Facciamo un esempio semplice: nel 2024 il Cantone Lucerna ha concesso un adeguamento dei salari dei suoi dipendenti pari all’1.5%; nel 2025 ha concesso un altro adeguamento dell’1.30%… di fatto dal 2025 in avanti, fino alla fine della loro carriera, agenti di polizia, impiegati dell’amministrazione e dei servizi di salute pubblica, docenti ecc. vedranno aumentare le loro buste paga del 2.82%. A vita.

Questa concessione non è un premio, non è un vero aumento di salario: è un adeguamento al costo della vita. Semplicemente Lucerna ha preso atto che negli anni i prodotti in vendita e i servizi costano di più e ha deciso di alzare i salari per far sì che il loro valore reale non si abbassi.

Il Cantone Ticino continua invece a lasciare che gli stipendi dei suoi dipendenti perdano piede rispetto al costo della vita; tale scelta risulta davvero incomprensibile, visto che già siamo il cantone con i salari più bassi di tutta la Confederazione (-20%, in media: per capirci… chi in Ticino guadagna 4’000 fr al mese, oltre Gottardo ne riceve 5’000 fr. 1’000 fr in più).

In tanti dicono giustamente che bisogna contrastare “la politica dei bassi salari”. Proprio per contrastarla davvero, sul campo, non basta, secondo noi, evocare il tema ai tavoli tecnici con il Governo. Serve che il tema diventi oggetto di dibattito pubblico e una mobilitazione potrebbe favorire la discussione.

Secondo il comitato ErreDiPi potremmo pensare a una mobilitazione da tenere verso la fine di novembre, probabilmente mercoledì 26. Lunedì 20 ottobre discuteremo con i/le presenti se andare verso una mobilitazione, in che forme, con che tempi

Sulle scuole

ErreDiPi ha organizzato una mezza giornata di studio sulla “Scuola sotto pressione” sabato 29 settembre. 70 docenti di ogni ordine di scuola si sono riunite/i per discutere di cosa va e di cosa non va negli istituti ticinesi. Hanno iniziato a stilare la bozza di una piattaforma di rivendicazioni per una scuola migliore e per migliori condizioni d’insegnamento. ErreDiPi ha solo coordinato i lavori: è davvero una riflessione che viene dalla base.

Lunedì 20 ottobre dedicheremo una parte della serata a presentare questa bozza e a vedere se bisogna aggiungere/togliere/correggere qualcosa… e decideremo insieme come portarla avanti.

Anche perché nel frattempo la scuola non è più sotto pressione: è ora sotto attacco. Le sortite della maggioranza del Municipio di Lugano e dell’UDC paiono all’ErreDiPi piuttosto grossolane: fanno a pugni con il dovere che la scuola ha di affrontare e spiegare la complessità della vita, e con la libertà d’insegnamento che una scuola democratica garantisce ai/alle docenti.

C’è però dell’altro, secondo noi. Si tratta di attacchi strumentali, tesi a creare un clima di sfiducia nei confronti degli insegnanti e a minare la loro libertà d’insegnamento: “ma cosa dicono nelle aule?”, “ma come lavorano, in classe?”, “lavorano davvero?”… questi i dubbi che vogliono instillare.

Anche se grossolanamente, anche se con pochi argomenti, si è colto il pretesto della lettera del plenum della scuola media di Viganello per gettare fango sui docenti, e di riflesso sui funzionari pubblici. Getta fango e qualcosa si attacca.

Alcuni partiti politici hanno in mente una cura dimagrante per la funzione pubblica (e non ci si illuda, per i servizi da erogare alla popolazione): attaccare i docenti serve a screditare l’Amministrazione Cantonale.

E screditare qualcuno prima di attaccarlo è una tattica vecchia come il mondo.

ErreDiPi invita le scuole a reagire con calma e tranquillità a queste provocazioni.

ErreDiPi è e sarà al loro fianco per difendere la libertà d’insegnamento.


[1] Nel 2024 non ha concesso nulla; nel 2025 lo 0.5%… Nessun cantone ha concesso di meno in questo biennio: si va da un minimo dell’1% (Ginevra) a un massimo del 4.43% (Neuchâtel). Il Ticino non è stato l’unico cantone con i conti in rosso, in questi due anni. Si confronti l’allegato per maggiori informazioni.