Tante e tanti assicurati IPCT hanno già sottoscritto la petizione ErreDiPi per sostenerci nel chiedere il 4% d'interesse sugli averi di vecchiaia: se l'IPCT guadagna quest'anno circa il 6%, chiedere per una volta di riconoscere un 4% per gli sforzi sostenuti in questi dodici anni non ci pare follia.
Qui c'è la petizione da sottoscrivere:
Voi l'avete già sottoscritta? Se no, pensateci un attimo.
Siamo stati eletti da voi per portare trasparenza e per contrastare l'abitudine di chiamare sempre alla cassa noi assicurati/e.
Non ve l'hanno mai detto, ma
- dal 2013 al 2023 incluso il margine sui contributi ordinari netti ammonta a 163.8 milioni (dati presenti nei rapporti di gestione IPCT)
- dal 2013 al 2023 incluso i dipendenti hanno versato 100.9 milioni in ‘risanamento’ (dati presenti nei rapporti di gestione IPCT)
- il taglio delle rendite vedovili ammonta a circa 179 milioni (dato noto)
- dal 2013 al 2024 IPCT ha realizzato un rendimento sul capitale del 53,43% (3,63% su base annua); ha riconosciuto agli assicurati quasi sempre il minimo legale, per circa 1/3 di quanto realizzato effettivamente (1.33% su base annua) (dati presenti nei rapporti di gestione IPCT)
La levata di scudi che ha seguito la nostra proposta dimostra quel che diciamo da tempo: non basta il contributo di risanamento, non basta la cresta sui contributi ordinari netti, non basta la riduzione delle rendite vedovili… anche con i rendimenti ottenuti piazzando i nostri capitali si risana alla grande.
Secondo noi il rifinanziamento da parte dei dipendenti va al di là del ragionevole.
Abbiamo bisogno del vostro sostegno. Aderite alla petizione e fatela circolare presso tutti gli assicurati e le assicurate IPCT.
Gabriele Colombo, Angelica Lepori, Enrico Quaresmini - rappresentanti ErreDiPi nel CdA dell'IPCT.